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> Dunlpo Sportsmart
Katana
Inviato il: 16 marzo 2010, 16:31
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La famiglia delle gomme "Smart" di Dunlop si allarga. Dopo l’apprezzato stradale arriva un nuovo prodotto supersportivo che promette di essere la quadratura del cerchio. Lo abbiamo già provato e abbiamo scoperto che…

BASTA LA PAROLA Che fortuna gli inglesi… hanno sempre una parola perfetta per spiegare ogni cosa. Prendiamo la parola "Smart", in italiano non trova praticamente una traduzione logica. In teoria significa "furbo" (nel senso migliore del termine), intelligente. Riferito a una persona è quel qualcuno che ha una marcia in più che è più "sveglio" degli altri. E riferito agli pneumatici? Beh, Dunlop che il pneumatico si vanta di averlo inventato, l’ha applicata alla sua nuova gamma stradale convinta che la serie "Smart" abbia veramente una marcia in più. L’esordio è arrivato con la Roadsmart, che si è guadagnata gli elogi in tutto il mondo per la sua eccellente resa sul bagnato; adesso però la posta in gioco si alza con lo SportSmart, nome che spiega piuttosto chiaramente che in questo caso stiamo entrando in un campo complicato, quello degli pneumatici sportivi stradali ad alte prestazioni.
QUANTO SMART SEI? Può quindi un pneumatico supersportivo essere anche così "smart" da funzionare egregiamente sul bagnato e da offrire una resa chilometrica pari a uno stradale puro? Gli obbiettivi che gli uomini Dunlop si sono posti per il loro prodotto erano piuttosto ambiziosi: offrire una resa in pista pari all’ottimo Qualifier RR (che di fatto lo SportSmart va a rimpiazzare) ma anche un tempo di warm up e un grip sul bagnato pari a quello del RoadSmart.

OBBIETTIVI AMBIZIOSI Ci sono riusciti? Secondo loro sì, e ci sono riusciti dando fondo a quanto di meglio Dunlop ha offerto in questi anni a livello di tecnologia "meccanica" (quella della carcassa) e chimica (per mescole e compagnia). Non a caso lo SportSmart è il primo prodotto stradale Dunlop che utilizza la tecnologia NTEC sperimentata prima sugli slick della GP 250, poi nel Mondiale Endurance e, a cascata, sulle D211GP, le D211 Gp Racer e ora sulle SportSmart. Di fatto gli pneumatici che utilizzano la tecnologia NTEC sfruttano due tele supplementari incrociate per assicurare una grande rigidezza meccanica della carcassa, consentendo quindi di scendere moltissimo con le pressioni di gonfiaggio nell’utilizzo estremo.

BASSA PRESSIONE I prodotti racing di Dunlop sono, infatti, ormai famosi per poter essere utilizzati a pressioni estremamente basse (per fare un esempio, durante le gare di Endurance il nostro posteriore viaggiava a 1.4 bar a caldo…). L’applicazione di questa tecnologia su un prodotto stradale, anche se sportivo, significa poter avere più possibilità di utilizzo. In Dunlop assicurano, infatti, che lo SportSmart può funzionare senza problemi sia a pressioni stradali (le classiche 2.5/2.5) sia a pressioni "pistaiole" (1.9/2.1) senza soffrire problemi di "deriva" di scarso sostegno o maneggevolezza limitata, dovuti a carcasse cedevoli e sottogonfiate.

BIMESCOLA Altra tecnologia utilizzata (ma questa ormai non è più una novità per Dunlop) è quella bimescola con la zona centrale del posteriore caratterizzata da una mescola denominata "traction compound", che dovrebbe assicurare anche una durata superiore alla media. La mescola dura si "infila" anche sotto quella morbida ai lati riducendo quindi al minimo i problemi di discontinuità. La zona centrale è in ogni caso piuttosto stretta di modo che all’inclinazione di circa 30% (tipica della guida sul bagnato) la gomma sta già lavorando completamente nella zona della mescola "morbida".

MESCOLA ECLETTICA Il disegno del battistrada ricorda molto da vicino quello racing del D211, con qualche intaglio in più per assicurare il giusto grip sul bagnato ottenuto anche attraverso nuove mescole che, alla fine, hanno portato a risultati che durante lo sviluppo hanno sorpreso perfino gli stessi tester Dunlop (e anche noi come vedremo). Insomma in Dunlop sono convinti di aver ottenuto la quadratura del cerchio. Sarà proprio così? Siamo andati a Mireval per verificarlo di persona.

COME VA Freddo. Così freddo che hai solo voglia di startene sotto le coperte. A Mireval (che si affaccia sul mediterraneo nel sud della Francia), di solito, il clima è piuttosto clemente ma quando atterriamo all’aeroporto di Montpellier e scopriamo che ai lati della pista c’è la neve capiamo che non sarà proprio una passeggiata. Infatti, per i due giorni successivi ci troviamo a dover fare i conti con un clima che ha più dell’artico che del mediterraneo. Non piove, ma il sole metallico sembra aver freddo anche lui, sferzato com’è da un vento gelido.

CLIMA ARTICO Buon per me che ho buttato un occhio al sito delle previsioni che annunciava allarmato una temperatura percepita di -6°! Così giusto prima di partire ho fatto a tempo a rimpiazzare il giubbotto forato estivo con la giacca invernale. Altrimenti, francamente, non so se in questo momento sarei potuto essere qui a scrivere. Detto questo eccoci immersi per la seconda volta in un anno (l’anno scorso provammo i Qualifier II) nel ruolo dei tester Dunlop per una prova molto completa che, al solito, coinvolge non solo l’ultimo prodotto Dunlop, ma anche alcuni dei competitor diretti.

PRIMA SU STRADA La prima prova consiste in 145 km di statale in sella a una Yamaha R1, curiosamente per questa prova non abbiamo a disposizione il solito bouquet di moto ma per la prova stradale guideremo solo Yamaha R1 (in versione francese 100 cv), mentre in pista saranno le Suzuki GSX-R 1000 K9 (in versione full power) a farci da damigelle. Durante la prova su strada, mentre tentiamo di non congelare, lo SportSmart ci fa capire subito di che pasta è fatto.

RIGIDA Che sia un pneumatico ipersportivo si capisce immediatamente. Lo SportSmart è rigido di carcassa e non è un mostro di comfort rimandando intatte al pilota tutte le microasperità dell’asfalto, una caratteristica che appartiene spesso ai prodotti Dunlop ma che qui appare più evidente, per esempio rispetto al Qualifier II che è decisamente più confortevole (motivo per cui questi due prodotti, sovrapposti in parte, possono invece coesistere).

BEL FEELING Di piacevole c’è il feeling trasmesso, le temperature sono estreme, ma gli SportSmart mostrano di essere sempre ben attaccati all’asfalto. Non c’è mai quella sensazione di aderenza precaria che si ha con prodotti molto sportivi quando le temperature scendono sotto i valori ottimali. Un punto a favore per una gomma che vuole essere anche molto performante in pista e che intanto inizia con il mostrarsi molto eclettica. Di positivo trovo anche i profili, molto omogenei tra loro e apparentemente meno "spigolosi" che sui Qualifier RR, la moto si guida in modo "rotondo", sempre rassicurante, e dall’avantreno si riceve sempre un buon feedback. Insomma ci si fida, anche se l’asfalto è gelato.

PISTA SENZA SORPRESE In pista, gli SportSmart non hanno rappresentato una sorpresa, soprattutto per chi già conosce l’eccellente rendimento dei Qualifier RR. Messi a confronto con due competitor i nuovi Dunlop hanno dimostrato un grip ottimo al posteriore (perdite di aderenza minime e sempre "telefonate") e il solito ottimo anteriore che offre un sostegno esagerato quando si forza l’ingresso in curva oltre il normale. Una caratteristica questa, tipica dei prodotti Dunlop che va di pari passo con le carcasse piuttosto rigide che, anche in pista, trasmettono parecchio le asperità dell’asfalto.

OMOGENEA Anche in pista si nota il profilo più tondo del solito, c’è forse meno velocità rispetto a un Qualifier RR di scendere alla corda, in compenso c’è maggior rapidità nei cambi di direzione, una manovra generalmente più fluida che in precedenza. Fra i competitor solo uno ha dimostrato una maneggevolezza superiore agli SportSmart, a scapito però della precisione di guida e di una evidente sensazione di scarsa rigidezza della carcassa anteriore che si "muoveva" molto.

SUPER SUL BAGNATO Se in pista però era lecito attendersi un risultato almeno paragonabile a quello del Qualifier RR, è stato nel circuito bagnato (anzi allagato per dirla giusta) che lo SportSmart ha maggiormente sorpreso. Quello della tenuta sul bagnato è forse un problema secondario per i motociclisti italiani, abituati a guidare soprattutto con il bel tempo, ma è una motivazione all’acquisto incredibile per i motociclisti di tutto il nord Europa che con l’asfalto bagnato hanno a che fare praticamente di continuo. Bene, ho avuto il privilegio di poter guidare una moto su cui era installato un sistema di acquisizione dati della 2D del tutto paragonabile a quello delle MotoGP con cui ci è stato possibile confrontare i nostri dati dei 4 giri percorsi con ogni pneumatico.

TOCCATO CON MANO La sorpresa innanzitutto è stata nel notare come il mio tempo sul giro con lo SportSmart fosse parecchio più veloce di quelli ottenuti dai due competitor (fino a 10 secondi!) e soprattutto del tutto paragonabile al miglior giro che feci registrare oltre un anno fa (in condizioni meteo ben più vantaggiose) con il RoadSmart che, ricordo, è uno stradale turistico nato quindi per dare il meglio sul bagnato. In poche parole, con lo SportSmart si guida forte anche sul bagnato, si ha un feeling eccellente, il che si traduce inevitabilmente in una grande sicurezza. Quelle che si percepiscono sulla pista allagata di Mireval sono perdite di aderenza sempre molto controllabili (soprattutto rispetto ai competitor provati) ma che arrivano a velocità ben superiori. Insomma si capisce anche a occhio che si sta guidando più forte.

QUANTO DURA? Per capire se la quadratura del cerchio è davvero completa ci sarebbe giusto piaciuto poter provare questo prodotto su più modelli di moto con temperature più calde e, soprattutto, di verificarne anche la durata. Anche in questo caso in Dunlop si sentono però tranquilli. Un test compiuto da un ente terzo superpartes (la tedesca Dekra) ha dimostrato una longevità parecchio superiore ai concorrenti diretti, quasi paragonabile a quella del RoadSmart. Questo, però, noi non lo abbiamo potuto verificare di persona. Ma vi prometto che ci stiamo organizzando per farlo molto presto. L’argomento è troppo succulento per poter essere trascurato.

SCHEDA PRODOTTO

NOME: Dunlop SportSmart
TIPOLOGIA: Pneumatico Hypersport Stradale
CARATTERISTICHE PECULIARI: NTEC, Multimescola, JLB (Joint Less Belt)
ADATTO PER: strada, track days
PRINCIPALI COMPETITOR: Pirelli Diablo Rosso Corsa, Bridgestone BT 016, Michelin Power Pure, Metzeler Sportec M5
MISURE DISPONIBILI:
Ant: 120/60-17 120/70-17
Post: 160/60-17 180/55-17 190/50-17 190/55-17

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Messaggio modificato da Katana il 16 marzo 2010, 16:32


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Inviato il: 16 marzo 2010, 16:37
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altra prova su moto.it:
Far convergere in un solo pneumatico stradale tre peculiarità quali prestazioni al limite, durata e tenuta sul bagnato è davvero un compito arduo, se poi tali caratteristiche deve averle un pneumatico sportivo studiato appositamente per gommare le nostre amatissime hypersport di ultima generazione, devono essere davvero dolori.
Di mal di pancia i tecnici Dunlop ne devono aver avuti parecchi, ma come dice il proverbio: “chi l'ha dura, la vince”. E qui pare proprio che abbiano fatto centro.

Cercando di unire le caratteristiche di durata, in termini strettamente chilometrici, e tenuta sul bagnato, del fratello RoadSmart, con le prestazioni stradali del Qualifier II, l'R&D Dunlop ha sviluppato il nuovo SportSmart.
Il suo posizionamento all’interno della gamma Dunlop lo vede inserirsi poco sotto i GP Racer D211 e leggermente al di sopra dei Qualifier II, proprio per le sue velleità pistaiole. A essere pignoli, però, le ottime prestazioni sul bagnato e le notevoli doti di durata, lo fanno preferire a quest’ultimo, se poi ci aggiungete che in pista vanno anche meglio...fate voi.

Quale via
Quali alchimie e filtri magici hanno portato a definire i parametri del nuovo Dunlop? È presto detto.
Punto primo, è stata applicata la tecnologia MT (MultiTread), che poi significa Multi Mescola, sia davanti che dietro, con la particolarità che il punto di contatto delle tra le due mescole differenti non è più ad angolo di 90°, bensì fortemente inclinata, in modo da evitare fastidiosi scalinamenti della superficie.
Seconda cosa: è stata realizzata una cintura di sommità JLB (Jointless Belt) che per il pneumatico posteriore non è più in acciaio, bensì in aramide, materiale che garantisce un miglior controllo delle deformazioni e delle tensioni interne alla carcassa.

Terza ma non ultima per importanza, l’applicazione per questo nuovo SportSmart (ma solo per il pneumatico posteriore), della tecnologia NTEC, direttamente mutuata dagli sportivissimi D211 GP e GP Racer D211, permette di migliorare le performance nell’utilizzo in pista e con pressioni di gonfiaggio particolarmente basse (1,9 bar ant. - 2,1 bar post.) rispetto alle standard consigliate per l’utilizzo su strada, cioè le classiche 2,5 /2,9. Questo è possibile grazie alla carcassa radiale in Nylon con doppia cintura diagonale più rigida, che migliora l’aderenza meccanica a terra mantenendo in maniera più uniforme l’impronta sull’asfalto anche in condizioni di utilizzo estreme.
Naturalmente nella definizione del nuovo SportSmart hanno avuto notevole rilevanza anche il disegno della scolpitura, e la definizione delle mescole.
Nel primo caso, nulla è stato tralasciato, la profondità degli incavi varia progressivamente (più elevata al centro per drenare al meglio l’acqua), mentre il posizionamento degli intagli garantisce il miglior compromesso tra prestazioni sul bagnato/asciutto e rigidità del battistrada nel momento in cui è soggetto a forti stress longitudinali e laterali.

La presenza della doppia mescola, invece, garantisce un comportamento ottimale in tutte le situazioni d’uso. La parte centrale del battistrada è più “dura”, in quanto deve garantire una resa chilometrica ottimale, senza perdere di trazione, mentre le “spalle” devono “aggrappare” meglio e quindi necessitano di mescole più morbide.
La vera novità è però legata al fatto che lo SportMax ha trazione e aggrappa sia su asfalto asciutto che su asfalto bagnato. Continuate a leggere se avete dubbi…

Mireval, pista di collaudo e sviluppo Dunlop, e le strade che la circondano, sono stato il teatro della presentazione del nuovo SportSmart.
Iniziamo il test ride con una serie di Yamaha R1 che ci accompagneranno in un tour di 150 km nei dintorni di Montpellier, su e giù per colline e valli, con una temperatura dell’aria decisamente bassa e sulle alture spolverate di neve ai bordi della strada e vento gelido. Condizioni decisamente piacevoli...
La prima cosa che emerge del nuovo SportSmart rispetto ad altri prodotti sportivi marchiati Dunlop è la minore velocità e quindi, agilità dell’anteriore a scendere in piega. Meno svelto, ma anche più lineare e progressivo.
L’anteriore della R1, già di per se poco rapido e decisamente caricato, rende la vita difficile all’SS, che da parte sua risponde con un grip ed una solidità d’appoggio, in curva ed in frenata, di gran valore. Non particolarmente votato al comfort, l’anteriore incassa bene le asperità e rimane stabile ma trasmette qualche sollecitazione di troppo. Stesso dicasi per il posteriore, che offre grip oltre ogni aspettativa (se è così con l’asfalto gelato, figuriamoci quando è caldo!) ma non si distingue certamente per il comfort. D’altronde il DNA pistaiolo è difficile da occultare, mentre l’assetto della Yamaha R1 non è certo da Gt.

Wet & Dry
Via le Yamaha R1, che ritroveremo sul tracciato Wet (allagato!), dentro le Suzuki GSX-R 1000, per il test ride sul tracciato di Mireval per la turnata su pista asciutta. Giusto per sottolineare la bontà del prodotto e sicuri della superiorità dello SportSmart, alcune Gixxer sono gommate con pneumatici della concorrenza, per la precisione Bridgestone BT-016 e Michelin Pilot Power Pure.
Ebbene, il detto “Chi tardi arriva…male alloggia", qui non vale, e l’ultimo arrivato solitamente fissa nuovi parametri.
E i nuovi parametri dell’SS dicono che le prestazioni su pista asciutta sono decisamente al top. La prima cosa che affiora è la maggior propensione alla pista rispetto all’utilizzo stradale, senza che questo vada ad influire negativamente sulla durata chilometrica e soprattutto sulle performance “bagnate”.
Le sensazioni a pelle dicono che rispetto a Michelin, lo SportSmart cede qualche cosa in agilità, i cambi di direzione e le discese in curva sono meno rapide, mentre il grip, capacità di cambiare traiettoria durante le pieghe e precisione di guida sono decisamente migliori con le SS.

Bridgestone paga il fatto che le BT-016 abbiano ben 2 anni e mezzo (!), che in altri settori sarebbero un lasso di tempo ininfluente, ma che a quanto pare nel settore dei pneumatici è diventato un tempo biblico…
Svelte precise nelle traiettorie, le BT-016 pagano anche loro pegno dal punto di vista del grip, soprattutto al posteriore. Lo SportSmart posteriore, anche se frustato a dovere dalla cavalleria esuberante della Gixxer, garantisce davvero una trazione enorme, e appoggi sempre sicuri, anche se ad impressionare maggiormente è l’anteriore, che sembra offrire un grip ed un appoggio in piega… infiniti. Alla faccia del pneumatico stradale che dura tanto e che della pioggia se ne fa un baffo!
Le carcasse “sostenute” e rigide da vera racing tyre, se su strada trasmettono un po’ troppo le asperità dell’asfalto, in pista trasmettono feeling e telegrafano quanto accade a livello di aderenza.

Adesso è ora del bagnetto
Quando ci si sposta sul tracciato Wet, non può che trattarsi che di “bagnetto” . Non curanti del vento freddo e delle tute traforate, mettiamo alla prova le SportSmart e le loro tanto magnificate prestazioni sull’acqua. A scanso di equivoci, un paio di moto sono state dotate di telemetria e di pneumatici competitor, quindi della concorrenza (gli stessi del test in pista-dry), che alla fine dei turni, stabiliranno a suon di numeri e diagrammi il vincitore. Ebbene, se su pista asciutta le indicazioni dei nostri fondoschiena hanno decretato il vincitore nel Dunlop SportSmart, quando il gioco si fa umido, e con l’aiuto dei sensori, le cose non cambiano.
Considerando la lunghezza del tracciato, circa 1.600 metri, ed il miglior tempo sul giro delle Dunlop, le concorrenti sono dietro. Rispettivamente Michelin seconde e a ruota le Bridgestone. Considerando un tempo sul giro di circa 1.23,00, le gomme francesi (che ad oggi vantavano un comportamento su bagnato di ottimo livello) si beccano almeno 5/7 secondi a giro, le gomme giapponesi molti di più. Ad impressionare sono inoltre le velocità massime e soprattutto gli angoli di piega raggiunti dalle Dunlop. Con le competitor ci si deve buttare fuori molto di più, per andare meno.

Percorrenze da granturismo
Stando a quanto dichiarato durante la conferenza stampa, le SportSmart dovrebbero garantire percorrenze chilometriche al top della categoria, dal 20 al 40% in più rispetto al migliore ed al peggiore dei pneumatici concorrenti. Numeri interessanti che ci riserviamo di toccare con mano nei prossimi mesi.


è importante sottolineare che vanno a sostituire i Qualifier RR, quindi si tratta di gomme molto sportive...
se poi sono gomme capaci di fare i miracoli promessi dai tecnici dunlop saranno i clienti che li utilizzeranno a confermarlo...
da evidenziare è la tendenza, iniziata con lo roadsmart (forse la migliore gomma turistica in commercio) di ridurre la sezione di gomma centrale dove è presente la mescola più dura, e viceversa aumentare le zone con la mescola morbida, con vantaggi di grip sia su asciutto che bagnato...
tale aspetto è evidente confrontando anche i nuovi michelin power pure 2ct rispetto ai precedenti pilot power 2ct...

ps: se sul bagnato e con temperature rigide vanno così bene come dicono, potrebbero diventare le nuove gomme sportive utilizzabili in inverno


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veloce1980
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Dovrebbe sostituire il vecchio Qrr se nn erro...

solo che han cambiato nome.... gatto_cool.gif


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emilio61
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QUOTE (veloce1980 @ 16 marzo 2010, 17:10)
Dovrebbe sostituire il vecchio Qrr se nn erro...

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No, non hanno cambiato solo il nome. Il pneumatico è molto cambiato rispetto al QRR, in meglio ovviamente gatto_wink.gif
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